La nostra esistenza prende la sua forma dalle relazioni che viviamo; lo psicologo statunitense Abraham Maslow individua tra i numerosi bisogni con cui l’uomo e la donna interagiscono quelli di relazione. Per Maslow l’uomo e la donna hanno bisogni fisiologici, di sicurezza, di appartenenza, di stima e autorealizzazione ed è presente una gerarchia: prima ci sono i bisogni legati alla sopravvivenza, quelli fisiologici fino ad arrivare a quelli di autorealizzazione ai quali si aggiunge il bisogno di trascendenza quale tendenza ad andare oltre se stessi per sentirsi parte di una realtà più vasta. La relazione si pone quindi come elemento centrale della nostra crescita ed è attraverso la relazione con gli altri che comprendiamo la natura e il senso della nostra esistenza.
La relazione tra il/la cliente e lo/la psicologo/a comporta la capacità di saper attuare un ascolto autentico ed empatico. Carl Rogers ha utilizzato il termine cliente anziché paziente nel suo approccio terapeutico per sottolineare l’importanza dell’autonomia della persona nel processo terapeutico e del suo ruolo attivo in tale processo
- L’ascolto si può trasformare in cura dell’umanità dell’altro/a nella relazione. Nell’ascolto si cerca di intuire cosa il corpo, le parole e il comportamento dell’altro/a esprimano.
- Nella relazione empatica l’apertura all’altro/a non è fusione affettiva o identificazione, ma si profila nella forma di un ascolto partecipe che salvaguarda l’alterità dell’altro/a e la sua irripetibile singolarità. Essere capaci di empatia significa saper stare con il pensare e con il sentire in prossimità dell’altro/a ed è connesso alla capacità di sentire il senso dell’esperienza dell’altro/a. La capacità empatica richiede l’attività della coltivazione e cura della relazione portando l’attenzione sull’altro/a e contemporaneamente sulla propria esperienza interna
La cura della relazione non è solo un’azione ma è soprattutto un atteggiamento, è un “saper essere” che può scaturire da un’inclinazione individuale che può diventare modalità di approccio esistenziale. Il prendersi cura rappresenta l'assunzione di un compito ed è rilevante l'impegno che si prende, il senso e il valore che gli si attribuisce. La concezione della cura che desidero evidenziare è legata alla possibilità per ogni persona di poter essere se stessa ed è connessa alla costruzione di sé e alla capacità di relazionarsi attribuendo senso a sé e al mondo. La relazione di cura è orientata a stimolare il/la cliente a provvedere da sé al proprio benessere e tende a portare alla luce le sue potenzialità, prestando attenzione affinché si sviluppi secondo la sua forma. Lo/la psicologo/a ha un ruolo importante in tal senso nello stimolare il/la cliente a valorizzare le proprie risorse promuovendo l’importanza di far emergere i suoi peculiari significati.
Viktor Frankl, fondatore della logoterapia e analisi esistenziale, ha dedicato tante riflessioni al tema del significato della vita. I tre principi della logoterapia sono la libertà della volontà, la volontà di significato e il significato della vita.
- Libertà della volontà: l’essere umano è fondamentalmente libero di autodeterminarsi, al di là dei condizionamenti interni come l’ereditarietà ed esterni come l’ambiente. Le persone sono libere di decidere quale atteggiamento assumere in una determinata situazione.
- Volontà di significato: l’essere umano non è motivato soltanto da pulsioni o bisogni, ma dalla fondamentale esigenza di trovare un senso nelle concrete situazioni dell’esistenza. Per Frankl la ricerca del significato è la principale motivazione della vita delle persone.
- Significato della vita: l’essere umano non è condannato a naufragare nella disperazione del non senso, nella logoterapia viene sottolineato che le persone possono ricercare e attuare sempre il significato della loro vita che è unico e che può essere trovato attraverso le relazioni. Per Frankl il significato della vita è dinamico e cambia da persona a persona e da momento a momento e ciò che importa è il significato specifico della vita di una persona in un dato momento. Frankl evidenzia che ognuno/a ha la propria specifica vocazione o missione nella vita e vuole raggiungere un obiettivo concreto e specifico e afferma che “l’uomo deve rendersi conto di ciò che la vita sta chiedendo a lui di vivere. Ogni uomo viene interrogato dalla vita, alla vita lui può solo rispondere in modo responsabile”.
Ritengo che la relazione di cura possa contribuire a far emergere il senso dell’esistenza di ogni persona. Il ruolo svolto dal/dalla logoterapeuta è quello di rendere le persone capaci di vedere la realtà e consentire loro di cogliere il significato potenziale della loro vita nella sua interezza. Ho voluto mettere in luce la possibilità di ricondurre l’atteggiamento dello/a psicologo/a alla cura intesa come impegno verso se stessi e il prossimo, una cura rispettosa della persona. L’aver cura, il volgersi verso l’altro/a è alla base dello sviluppo integrale che privilegia la realizzazione della persona armonica nella quale tutte le dimensioni trovano un equilibrio; compito dello/a psicologo/a è far emergere i significati dei/delle clienti ponendo attenzione alla totalità della persona.
Articolo a cura di Alessandra Berti.